David Trotti, cofondatore di Professione Personale e presidente della sezione laziale di Aidp (l’associazione dei direttori del personale, gli Hr manager) analizza il concetto di welfare aziendale.
«Io credo che si debba cominciare a far diventare il welfare centrale nel rapporto di lavoro dipendente, caratterizzato oggi dallo scambio di lavoro a fronte di retribuzione. Credo che quello che oggi chiamiamo welfare debba diventare parte di questo sinallagma, allo stesso modo con cui la formazione fa parte dell’apprendistato. Il welfare deve passare da elemento accessorio ad elemento portante, strutturale».
Il lavoratore in futuro dovrà ricevere, oltre alla retribuzione necessaria e sufficiente, il welfare sotto forma di assistenza sanitaria, previdenza complementare. Ad esempio, servizi per la propria famiglia e le persone anziane vicine a sé, e via dicendo…
Mantenendo questo benessere anche una volta finito il lavoro. Il legislatore dovrà prendere atto che questa dinamica comporta una decontribuzione e una defiscalizzazione totale. Ciò non dovrà essere solo di nicchia come è oggi l’articolo 100 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR). Le aziende supportano, e forse sostituiscono, i servizi del welfare state con il welfare aziendale.
Lo Stato per tutto quello che sono beni e servizi di utilità sociale e che tutelano salute, futuro, previdenza, deve riconoscerne il valore di tutela e non di arricchimento, pensandoli come controvalore sociale e non come sostitutivo della retribuzione.
David Trotti - da WeWelfare.it
Il benessere, il welfare, è importante quanto il denaro
In conclusione, David Trotti scrive:
“Un esempio importante che oggi ci potrebbe aiutare a capire verso quale futuro andiamo, è quello dei dirigenti e delle forme di welfare che essi hanno. La Covid-19 ci ha forse aiutato a capire (in questo il significato di opportunità della crisi) che il benessere, il welfare, è importante quanto il denaro”.
“Questa consapevolezza ci deve convincere a renderlo parte essenziale nelle prestazioni del rapporto di lavoro. Questa la sfida che attende la contrattazione collettiva del futuro, rivedere i Ccnl: in modo che essi oltre a dare retribuzione diano welfare. “
Si debbono occupare del futuro, dei nostri familiari e della difficoltà, non solo del presente. La scommessa è tutta qui. Possiamo vincerla o perderla, dipende solo da noi.
Fonte: David Trotti - da WeWelfare.it
Fonte articolo: Il Messaggero.it